Conosci ‘il club dei 27’? La maledizione di Hollywood che non ha intenzione di fermarsi

Oltre a essere due straordinari cantanti, Amy Winehouse e Kurt Cobain condividono – insieme ad altri – il club dei 27. Ma di cosa si tratta?

La popolarità, la fama, la ricchezza e la gloria eterna sono tutti ambizioni che hanno affascinato a tal punto perfino il mitico Achille piè veloce, che decise di morire giovane a Troia, pur di essere ricordato fino ai nostri giorni. Tuttavia, per lui l’immortalità è stata una scelta consapevole. Un dazio che ha pagato serenamente, proprio perché conscio del destino imperituro che lo attendeva.

Club dei 27
Fonte: web source

Tutta un’altra storia, invece, riguarda ben altre leggende più contemporanee che hanno in comune col guerriero acheo una vita ben più lunga dopo la morte. Stiamo parlando di alcune stelle del rock, del jazz e del soul che hanno illuminato e rivoluzionato con la loro musica, la loro potenza e la loro disperata ricerca della vita il panorama musicale internazionale.

Potremmo considerarli dei geni puri, animi tormentati con una vita spericolata, che hanno fatto della loro grandezza la loro punizione e tomba più grande. Una vita di eccessi, infatti, li ha consumati in fretta. Amy Winehouse, Kurt Cobain, Jimi Hendrix e Janis Joplin sono solo alcuni dei nomi che hanno reso propria questa vocazione e che sono entrati a pieno titolo nel “club dei 27”, confermando, così la maledizione dei grandi artisti.

Il club dei 27: il dolce suono della morte

Se pensi che Amy Winehouse, Kurt Cobain, Jimi Hendrix e Janis Joplin siano solo dei grandi cantanti di certo non vi sbagliate. Eppure ad accomunarli, oltre la musica, è stata la morte. Tutti loro, infatti, sono morti precocemente, ingrossando le fila del “club dei 27“, ovvero di tutti quei cantanti deceduti a soli 27 anni, in una sorta di maledizione difficile da rompere e che si è portata via, al culmine della loro carriera, le più grandi e belle voci di sempre che il nostro tempo abbia mai conosciuto.

Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse
Fonte: Instagram @27._club

Tutto ha inizio nel lontano 1969. In uno soli due anni, infatti, tra il 1969 e il 1971, ben quattro grandi artisti lasciano questo mondo a soli 27 anni. Il primo è Brian Jones, fondatore dei Rolling Stones; poi abbiamo il meraviglioso chitarrista Jimi Hendrix, la graffiante Janis Joplin e, infine il leader dei Doors Jim Morrison, finito impropriamente sotto le caption delle foto di Instagram.

Ma è solo con il suicidio del frontman dei Nirvana, Kurt Cobain, nel 1994 che prende origine l’espressione “Club dei 27”. Diciassette anni dopo, anche la delicata Amy Winehouse, si unirà ai 27. A completare il gruppo è Jean-Michel Basquiat, un importante pittore e esponente del graffitismo negli Stati Uniti, morto nel 1980.

Il filo rosso che collega tutti questi artisti è la depressione. Fa eccezione però Kurt Coban, l’unico che si è tolto la vita con un fucile, dopo aver assunto una grande quantità di eroina. Tutti gli altri invece, hanno affogato il loro male di vivere nell’alcool e/o abuso di droghe che li ha condotti alla morte, l’unica alternativa possibile ad una vita difficile da sopportare.