Ucciso con estrema violenza, le scuse non bastano: i retroscena dell’efferato omicidio

Sangue, colpi, violenza e degrado, sono questi i tratti principali del terribile episodio che ha scioccato il Paese. Fuori anche altri retroscena dell’omicidio.

La parola omicidio calza a pennello, non ci sono scusanti o limitazioni: la violenza è stata così efferata da non avere altre giustificazioni. Le indagini proseguono, e con esse saltano fuori dei retroscena totalmente inaspettati che ne chiariscono i punti più oscuri, ma niente potrà far tornare indietro la vittima. Le parole dei familiari sono toccanti, e non ci potranno mai essere scuse che colmeranno il dolore infinito.

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fonte: Foto di Republica da Pixabay

Dalle movenze di un killer e con le intenzioni di una persona che sa quali sono le conseguenze del gesto. La famiglia grida giustizia, e farà di tutto pur di dar pace all’anima della vittima scomparsa in modo così atroce.

Saltano fuori i dettagli di un caso mediatico che ha lasciato sotto shock la comunità.

Retroscena dell’omicidio: il grido della giustizia

La morte nera divaga come un’epidemia con l’aggravante della futilità dei motivi. Ancora una volta assistiamo al fallimento delle Istituzioni e con esse alla violenza che divaga indisturbata. Si poteva prevenire, emergono dei retroscena sull’omicidio che mettono in chiaro quanto accaduto, e di come sarebbe potuta andare diversamente.

retroscena sull'omicidio di Alika ambulante
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Alika Ogorchukwu è il nome dell’ambulante nigeriano ucciso a Civitanova Marche. Un uomo come tanti che dopo aver avuto appena rinnovato il permesso di soggiorno, torna a chiedere l’elemosina in cambio di un pacco di fazzoletti, niente di più. Marito e padre di 39 anni era conosciuto come una persona molto tranquilla. E’ bastata la semplice richiesta di elemosina per fargli perdere la vita in maniera violenta e disumana.

Ucciso a mani nude e con la stampella che portava con sé dato che rimasto ferito in un incidente l’anno precedente e non si era ancora rimesso in sesto.

Filippo Ferlazzo è il nome dell’assassino, un uomo di origini salernitane che ha commesso l’efferato omicidio. Ha schiacciato, percosso e strangolato l’uomo per circa 4 minuti, e la sua presa non gli ha lasciato scampo.

Sotto gli occhi indiscreti di un pubblico che non interviene, nel momento in cui le forze dell’ordine avrebbero potuto fare qualcosa era troppo tardi. Diagnosticato il disturbo bipolare della personalità, l’uomo avrebbe dovuto essere seguito dal suo garante, la madre, la signora Ursula.

Perché non era con lei in quanto tutrice? Soprattutto per quale ragione se già c’erano stati scoppi d’ira simili, in precedenza non si è fatto qualcosa per prevenire situazioni del genere?

Sono tanti gli interrogativi, nel frattempo la moglie Charity Oriachi, ormai vedova e con un figlio, si lascia andare ad un pianto disperato ed afferma ai media le seguenti parole:

“Ora voglio solo giustizia per mio marito”

Arriva anche la protesta della comunità nigeriana, il cordoglio è commuovente. Alika lascia così la moglie ed un figlio di soli 8 anni, ancora troppo piccolo per capire l’accaduto, e di quanto il mondo possa essere crudele.