Il motociclista italiano è stato squalificato per 4 anni per doping; la decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport è definitiva

Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), dopo l’appello portato avanti dal pilota e perso, ha deciso in maniera definitiva di squalificare Iannone per 4 anni.
Tutto iniziò a dicembre 2019, quando Iannone ebbe 18 mesi di sanzione perché trovato positivo al doping durante il Gran Premio di Malesia.
La sostanza incriminata trovata nel sangue di Iannone, fu il Dostranolone, uno steroide androgeno esogeno anabolizzante.
La squalifica ora è passata da 18 mesi a 4 anni. Lui ha sempre detto di essere innocente e di aver assunto il farmaco in maniera accidentale, ma questa giustificazione non è bastata.
La difesa di Iannone, infatti, è sempre stata legata all’assunzione involontaria di carni ‘trattate’ nelle 5 settimane trascorse in Asia dal pilota.
Pur riconoscendo che la presenza del drostanolone potrebbe essere stata causata dal consumo di carne contaminata, la Corte ha stabilito che Andrea Iannone non ha fornito alcuna prova convincente a riguardo.
Che ne sarà ora della carriera motociclistica di Andrea Iannone?

Dopo questa notizia, cosa ne sarà ora della carriera motociclistica di Andrea? Tra quattro anni il pilota non sarà più giovanissimo per questa carriera. Iannone infatti è nato nel 1989.
Questo sta a significare che la sua carriera potrebbe fermarsi per sempre. Ci sono motociclisti over 35, ma si allenano con costanza, non hanno uno stop così lungo.
La sentenza di 4 anni è il risultato dell’accoglimento del ricorso presentato dalla WADA (l’Agenzia mondiale antidoping), che chiedeva appunto 4 anni di stop per il pilota.
Intanto Andrea tramite Instagram, si lascia andare ad un amaro sfogo affermando: “Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore”.
Iannone aggiunge anche che le motivazioni della sentenza sono prive di senso logico e che lui non ha alcuna intenzione di arrendersi.
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